Simone Cristicchi ha il dono di scoperchiare le pentole. Dopo “magazzino 18” sull’orrore delle foibe, ha portato in scena nel frusinate una piece teatrale intitolata “le marocchinate”. Un monologo dialettale che rievoca gli stupri di massa perpetrati dai goumiers marocchini, al seguito dell’esercito francese, durante la seconda guerra mondiale. L’infamia dei diavoli col turbante sta nello sguardo immobile e perso nel vuoto di Rosetta nel film “La Ciociara” di De Sica: almeno 3500 stupri, uomini sodomizzati, evirati e impalati vivi … Non è difficile immaginare che la tanto invocata abolizione delle frontiere, la sistematica e suicidaria sostituzione dei popoli, la trasformazione (anche morfologica) delle periferie urbane in inavvicinabili casbah metropolitane, riesumerà quanto prima il “diritto di preda” … E’ inutile farsi illusioni, è già successo a Colonia qualche anno fa nel giorno di Capodanno.
Ne ha da scoperchiare di pentole, allora. Arrivarono fino in Toscana.
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