Mese: agosto 2012
La balaclava e il burqa
Le attiviste di Femen, con fallica moto-sega, hanno abbattuto l’albero della croce a Kiev, in segno di protesta contro la chiesa ortodossa. Alcuni anni fa i talebani afgani fecero saltare a suon di dinamite le statue del Buddha nella valle del Bamiyan. I libertari, da un lato, e i fondamentalisti, dall’altro, possono definirsi, a pieno titolo, i nuovi iconoclasti, adepti della desertificazione planetaria. E’ proprio così, nel punto in cui il serpente si morde la coda gli opposti coincidono. Dopotutto tra la balaclava e il burqa non c’è molta differenza. È il trionfo dell’uomo-massa, senza faccia, senza volto, indifferenziato come l’onda. Non più persona ma personaggio in cerca di un palcoscenico nel mondo. Questi adoratori del nulla vogliono catapultarci una volta ancora nella tragedia greca. Da qui trae origine il termine persona, dal greco prosopon, ovvero, la maschera dell’attore con cui si sceglie di recitare la vita rinunciando a viverla. Devi sapere che è stata la teologia trinitaria a riconoscere, per la prima volta, la persona per quello che è: una relazione d’amore. È giunta l’ora di gettare la maschera per riscoprire che nel volto di ciascun individuo si nasconde un’ipostasi divina, che il fine della persona è la sua “progressiva divinizzazione”, il recupero di quella che Moretti Costanzi definiva la “terrenità edenica”, la nostra più autentica natura.
La ballata “The Fields of Athenry”
Strano popolo gli Irlandesi. Quando risuona la ballata “The Fields of Athenry” si alzano tutti in piedi e cantano all’unisono quasi fosse l’inno nazionale. Eppure qui non si narra di poeti, eroi, navigatori astrali, ma di un ladro di granturco, ribelle contro la carestia e la corona. Di un’amore che va oltre le sbarre e diventa nostalgia, preghiera, pianto … Strano popolo gli Irlandesi!
Imbestiamento o elevazione
Nella pubblicità di Vivident Blast un padre confessa al figlio di essere, in realtà, sua madre. Il figlio a sua volta confessa al padre-mamma di essere una marionetta … L’Ideologo Planetario ci vuole così: ha ucciso il Padre celeste e quello terreno per abituarci all’idea che, in fondo, un surrogato dai seni rotondi è più vero e giusto. Questo è l’inizio del processo di disumanizzazione e cosificazione che ci trasforma inesorabilmente in burattini legnosi schiavi del Mangiafuoco di turno. Possiamo scegliere di rinunciare, come Lucignolo, al progetto di redenzione pensato da Dio per noi. Possiamo invece proclamare, come Pinocchio, di avere un padre e cercarlo instancabilmente nelle perigliose vicende della nostra vita. Questo è quello che spiega Giacomo Biffi nel meraviglioso “Contro Maestro Ciliegia”. Dice Biffi “il senso del padre è la sola sorgente possibile della liberazione dalle molteplici, cangianti e sostanzialmente identiche tirannie che affliggono l’uomo”. A noi, quindi, la scelta dell’elevazione o dell’imbestiamento …