“Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”

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“Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri”. Questo è il comandamento imposto dalla casta dei suini alle bestie della fattoria di Orwell e questo è stato il mio primo pensiero dopo la lettura della proposta di legge “per la tutela delle vittime dei reati di omofobia e transfobia” bocciata ieri alla Camera. Il testo in discussione prevedeva, infatti, una aggravante specifica qualora determinati fatti-reato, lesivi della dignità e integrità della persona, fossero commessi con movente omofobico. In altre parole, chi avesse commesso i reati indicati contro una persona a motivo delle sue abitudini sessuali sarebbe stato trattato diversamente a seconda se questa fosse stata omosessuale o eterosessuale. Quindi, per assurdo, la violenza usata  nei confronti del coniuge fedifrago, neppure troppo infrequente in certe aree del paese, avrebbe potuto incorrere in una pena maggiore nel caso di relazione omosessuale fuori dal matrimonio  rispetto ad una eterosessuale, con buona pace delle “Fate ignoranti” di Ozpetek. L’agressione ad un transessuale in strada, avrebbe ricevuto sanzione maggiore che ad una prostituta. Così anche l’abusivo esercizio dei mezzi di correzione nei confronti di un figlio omosessuale rispetto a quello  eterosessuale … Col cannocchiale scorgo all’orizzonte l’incedere tuonante di una nuova genia di suini. Procedono con fare regale, eretti sulle zampe posteriori, come nella profezia di Orwell,  guardando dall’alto la moltitudine degli animali …

Tutto è grazia

Hai mai gridato, inerme, dai pozzi cartesiani dove cade la vita? Hai mai ululato alle stelle lo strazio per un sorriso ormai spento? Hai mai imbarcato acqua e vacillato sotto gli schiaffi sordi delle onde? A me è capitato più e più volte. L’ultima ho deciso di capire, di afferrare qualcosa che mi impedisse, una volta per tutte, di tornare indietro come nelle partite di “Monopoli” … Mi sono avvitato per qualche ora intorno a “21 grammi” di Alejandro Gonzalez Inarritu. Un film già visto, rivisto per monitorare come un sismografo cosa succede quando la terra trema sotto i piedi … Dei destini che si intrecciano nella storia fino a schiantarsi come moscerini sui parabrezza delle auto, non me ne importa un fico secco! Tutto prevedibile, tutto scontato. Cristina si rifugia nella droga e Paul nell’ennesima pulsione erettiva … La mia attenzione è tutta per Jack, alias Benicio del Toro, un convertito evangelico che dice di aver cambiato la sua vita per Gesù, ma si capisce subito che è pronto a presentare il conto. Lo seguo passo, passo, con la lente di ingrandimento. Sembra un bravo cristiano, uno che benedice insieme alla famiglia il cibo sulla tavola, che conosce a menadito un numero infinito di versetti della Bibbia. Uno che porta un’enorme croce  tatuata sul braccio proprio come certi galeotti, la loro donna … Cristianesimo epidermico e sentimentale. Roba che rimane sulla superficie e non penetra nelle midolla. Quando arriva la tempesta, poi, si porta tutto via e allora si preparano i bazuka, pronti per essere puntati contro il cielo. Ma dietro le sbarre arriva la risposta: “Jack, Gesù non è venuto per liberarci dal dolore. E’ venuto per darci la forza di sopportarlo.” … Bisogna stare attenti a dire certe cose altrimenti si rischia che all’improvviso si svuotino le chiese. Eppure, certi preti non si tirano indietro. A chiare lettere dicono, con San Paolo, che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio. Tutto, capisci? Tutto! “Tutto è grazia” dice il curato di campagna  di Bernanos sul letto di morte … Tutto … è … grazia!