La pinna che vuole diventare un’ala

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A passeggio sotto i portici di Bologna incrocio una pubblicità su una campagna per il cambio di nome e sesso anagrafico senza intervento chirurgico: “donna nella vita uomo sulla carta”. La leggo e la rileggo ma i conti non mi tornano. La donna nella vita è anche donna sulla carta! Dice De Unamuno che posso desiderare di avere quello che un altro possiede, la sua ricchezza o la sua conoscenza, ma voler essere un altro è una cosa inspiegabile. Tutto ciò che dentro di me tende a spezzare l’unità e la continuità della vita, tende a distruggermi e, di conseguenza, ad autodistruggersi. Non è possibile chiedere ad un uomo o ad un popolo – il quale, in un certo senso, è anch’esso un uomo – un mutamento che infranga l’unità e la continuità della sua persona … E allora sarà forse meglio volare e respirare nell’aria piuttosto che nuotare e respirare nell’acqua, ma se le pinne di un pesce desiderassero trasformarsi in ali, il pesce, come tale, morirebbe.

Lo sgabello

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La locandina LGBT , dove una boteriana senza sorriso usa per sgabello immagini sacre, spiega – meglio di qualsiasi omelia – le conseguenze devastanti per chi allontana Dio dal suo cuore e finisce per calpestarlo sotto i suoi piedi. La cosa mi ha fatto ricordare una campagna di denuncia americana dove una serie di volti ritratti nel tempo mostravano l’evidenza deformante dell’uso di stupefacenti … Diverso da chi, diverso da cosa …. Preferisco tipi  normali che scelgono di vivere dall’alba al tramonto la dimensione performativa della norma, l’osmosi integrale col Cristo: una sorta di starets metropolitani che solo dopo una vita di obbedienza conoscono una libertà che va oltre la regula. A questi sussurra il Signore: “siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici a sgabello dei tuoi piedi.” (Salmo 110).

Un inutile scambio di germi

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Bisogna tornare a chiamare le cose con il loro nome. I latini, ad esempio, definivano il bacio in tre modi diversi: “osculum” era il bacio del rispetto, della cura, dell’affetto verso i propri figli; “basium”  quello dell’attrazione amorosa, del trasporto verso la propria moglie; “savium” quello praticato con le prostitute … Se due più due fa quattro, quello che si sono dati ieri in Aula i deputati grillini, in segno di protesta, non era certo un bacio ma un inutile scambio di germi …

Pasolini legge Pound

Quello che veramente ami rimane, il resto è scorie
Quello che veramente ami non ti sarà strappato
Quello che veramente ami è la tua vera eredità
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
o a nessuno?
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
Elisio, sebbene fosse nelle dimore d’inferno,
Quello che veramente ami e’ la tua vera eredita’
La formica e’ un centauro nel suo mondo di draghi.
Strappa da te la vanità, non fu l’uomo
A creare il coraggio, o l’ordine, o la grazia,
Strappa da te la vanità, ti dico strappala
Impara dal mondo verde quale sia il tuo luogo
Nella misura dell’invenzione, o nella vera abilità dell’artefice,
Strappa da te la vanità,
Paquin strappala!
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
“Dominati, e gli altri ti sopporteranno”
Strappa da te la vanità
Sei un cane bastonato sotto la grandine,
Una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
Metà nero metà bianco
Né distingui un’ala da una coda
Strappa da te la vanità
Come son meschini i tuoi rancori
Nutriti di falsità.
Strappa da te la vanità,
Avido di distruggere, avaro di carità,
Strappa da te la vanità,
Ti dico strappala.
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto
questa non è vanità. Avere, con discrezione, bussato
Perché un Blunt aprisse
Aver raccolto dal vento una tradizione viva
o da un bell’occhio antico la fiamma inviolata
Questa non è vanità.
Qui l’errore è in ciò che non si è fatto, nella diffidenza che fece esitare.

Ezra Pound

P.S.: Pound pazzo Pound, internato interdetto rieducato maledetto dai Soloni di ieri, antesignani degli Scalfarotti di oggi …

Giano bifronte

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Le associazioni Lgbt accusano il governo Putin di omofobia per aver approvato una legge che vieta la propaganda omosessuale davanti ai minori. Gli ultragay, boicottattori alla bisogna, sostengono, in modo forbito, che la norma in questione costituisce una palese violazione alla libertà di espressione per la sua allusione alla propaganda di “relazioni non tradizionali”, indefinite e generiche al punto da consentire alle autorità giurisdizionali un’applicazione arbitraria … Peccato che poi perorano a casa nostra quello che contestano alla Duma, una legge liberticida che senza una definizione di condotta omofonica calpesterà la libertà di espressione e di religione.

Itaca e la furia dei Proci

Homer, The Odyssey.   Ulysses (Odysseus) killing the Suitors of his wife Penelope on the island of Ithaca

Hanno preso d’assalto la pagina facebook di LMPT Italia, ultima Itaca nel mare ostile del web. Hanno preso a pretesto il suicidio di un giovane per devastare la “casa”, insultare, aggredire alla maniera dei Proci … Neanche la morte li ha fermati! Conati di vomito per accusare, con la bava alla bocca, il bigottismo cattolico di quella tragica fine. Ho subito pensato alle pagine profetiche del “Padrone del Mondo”, alla folla che invase Londra per profanare i sacri luoghi, depredare gli altari, fare piazza pulita di tutti i conventi. Mi è tornata alla mente la notizia avveniristica, ma poi non tanto, della distruzione di Roma, del definitivo e completo sterminio della “peste cattolica”, dell’obiettivo, quantomai attuale, di tenere fuori i cattolici dalla vita pubblica dei paesi civili. Risvegliato come da un incubo ho inforcato la mia vespa indiana e mi sono diretto, alla bell’è meglio, verso piazza della Chiesa Nuova, nel cuore pulsante  della Roma cristiana. Sono rimasto sorpreso dalle strade invase da pellegrini col ciuffo biondo e la divisa da scout che intonavano cori lungo i  crocicchi …. Roma (per ora) è salva …

La Ballata del carcere di Reading

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“Io non so dire se la Legge è giusta o se la Legge è ingiusta. So soltanto che noi languiamo abbandonati in carcere circondati da mura troppo alte, dove ogni giorno è lungo come un anno: un anno fatto di giorni lunghissimi. E questo posso dire: che ogni Legge creata dall’uomo per l’uomo, dal tempo che il primo Uomo assassinò suo fratello ed ebbe inizio la pazzia del mondo, rende paglia e frumento e tiene in vita gli sterpi: allora si ingrandisce il male. Ed anche questo so (vorrei che ognuno lo sapesse): ogni carcere è costruito dall’uomo con mattoni di vergogna e chiuso dalle sbarre, perchè Cristo non veda come gli uomini riescono a mutilare anche i propri fratelli. Con queste sbarre macchiano la luna ed accecano il sole. Forse è giusto che tengano nascosto il loro inferno: dentro avvengono cose che nessuno, non figlio di Dio e non Figlio dell’Uomo, avrebbe forza di guardare. Soltanto gli atti vili, come le erbe velenose, fioriscono in carcere: tutto ciò che di buono v’è nell’uomo qui va in rovina e avvizzisce per sempre. Sulla porta la pallida angoscia. Il carceriere è la disperazione … Ogni misera cella che abitiamo è nera e sporca come una latrina: il fetido respiro della morte ci raggiunge dovunque. Tutto, tranne la Lussuria, diventa arida di polvere nella macchina dell’Umanità …”

                                                                                                                   Oscar Wilde

P.S.: Oscar Wilde fece il carcere perchè omosessuale. Gli “scalfarotti” contemporanei, sadici esecutori del contrappasso, si ergono a nuovi aguzzini dimostrando di non aver capito nulla di Oscar Wilde …

I tacchi a spillo


Il calciatore coi tacchi a spillo della pubblicità del gay village mi ha ricordato la prima volta che ho visto una donna soldato dentro un paio di enormi anfibi …  Mi piangeva il cuore e non ho affatto pensato che fosse una conquista. A furia di credere che l’erba del vicino è sempre verde, abbiamo superato le colonne d’Ercole per affondare nel ridicolo e nell’inadeguato. Chiamiamo ciò libertà, ma è solo avanspettacolo …

Libra gets girls

E’ polemica sulla pubblicità  di assorbenti  australiani “Libra”. E’ stata immediatamente ritirata dopo le proteste della comunità transgender. Si vedono nello spot  una ragazza bionda e una drag queen che si dirigono verso lo specchio del bagno di una discoteca. Inizia una sorta di competizione tra le due a suon di mascara e rossetto. A un certo punto la drag queen mette in mostra il suo seno prorompente e la giovane donna estrae l’asso dalla manica: un pacco di assorbenti che la drag queen non può evidentemente avere. Quest’ultima, stizzita, lascia sconfitta il bagno. Appare sullo schermo una scritta: “Libra gets girls” (Libra ti rende donna) … Questo spot, nelle forme volutamente provocatorie della comunicazione pubblicitaria, pone una questione enorme: il senso del limite … Scrive Thibon:

“Quel che più ci manca: il senso e il rispetto dei nostri limiti. I nostri limiti fanno corpo con la nostra profondità, la nostra ricchezza e la nostra vita: noi esistiamo, respiriamo per mezzo loro. Quando li spezziamo, crediamo di arricchirci, e non facciamo che perderci. I nostri limiti sono i custodi della nostra forza e della nostra unità. Viviamo all’interno dei nostri limiti come il sangue nell’arteria, e la parete dell’arteria non è una prigione per il sangue, e aprire l’arteria non significa <liberare> il sangue. Una certa forma di emancipazione politica e scientifica dell’umanità assomiglia tuttavia proprio a questo …”