L’ultimo combattimento

Caro Lorenzo, ho ascoltato con gli occhi sbarrati il racconto della tua caduta sul monte Terminillo, giù per oltre cento metri senza la possibilità di una presa, senza la possibilità di un appiglio. Ti ho chiesto, con qualche indiscrezione, cosa provavi mentre precipitavi in basso come una roboante slavina … Vedi, in qualche modo ritengo che la contemplazione della Passione di Cristo è prefigurazione proprio di questo momento. Dove i gladiatori segnano il passo i cristiani entrano nell’agone. I meravigliosi Cristi spagnoli, agonizzanti sulla croce, ci dicono esattamente questo. Quando le forze soccombono, quando si perde la presa, quando le cose della vita ci inchiodano senza la possibilità di reazione, c’è ancora una missione da compiere, c’è ancora una testimonianza da dare. Il termine agonia, infatti, che ha la stessa radice di agone e agonismo, sta proprio a significare che, anche nell’ora estrema, siamo chiamati  al combattimento.

UnHate

UnHate, “non odio”, dice l’ultima campagna pubblicitaria della Benetton. Nel sito dei promotori si spiega che, udite udite, è “un global call to action per contrastastare la cultura dell’odio e promuovere la vicinanza tra popoli, fedi, culture e la pacifica comprensione delle ragioni altrui” … Ora mi è chiaro perchè Gesù diceva a quelli che lo seguivano: “Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli e le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo”; mi è chiaro perchè diceva: “non crediate che sia venuto a portare pace sulla terra; non sono venuto a portare pace, ma una spada”. Solov’ëv, un grande russo, fa dire al Signor Z nei suoi dialoghi che Cristo è venuto a portare sulla terra la verità e questa, come anche il bene, prima di tutto divide. C’è una pace autentica, la pace di Cristo, prosegue il nostro, fondata su quella divisione tra buono e cattivo, tra vero e falso che Egli stesso ha portato sulla terra; e c’è un’altra pace, la pace del mondo, fondata invece sulla confusione, vale a dire sull’unione esteriore di ciò che è interiormente in conflitto. Questa è la pace dei bacini di Benetton …